Wu Ming, la Storia raccontata dai vinti

Wu Ming: questa rivoluzione non ha volto
Wu Ming: questa rivoluzione non ha volto.

Luther Blissett Project: attivisti anonimi

Cominciamo dal principio, il quale nella linea temporale si pone nel quinquennio 1994-1999 e nella mappa si trova nella città di Bologna. Il nome del principio è Luther Blissett: artisti e attivisti (ma non solo) decidono di unirsi sotto la bandiera informale di uno pseudonimo comune e sfaccettato, senza un manifesto preciso se non quello di denunciare la vanità del sistema, principalmente del sottoinsieme mass-mediatico.

Video, manifestazioni, programmi radio e tanto altro. L’intento sovversivo ha trovato presto terra fiorente di attivisti non solo in Italia, ma anche in Inghilterra, Spagna, Germania, America. Luther Blissett comincia ad essere in molti luoghi e, non avendo volto, in nessuno di essi.

<<Tutti si riuniscono sotto un’unica identità. Tutti si ribattezzano Luther Blissett e si organizzano per scatenare l’inferno nell’industria culturale. Lavoreranno insieme per raccontare al mondo una grande storia, creare una leggenda, dare alla luce un nuovo tipo di eroe popolare>>

Wu Ming


Una guerriglia che beffa l’industria mediatica: una forma d’arte, sempre rivendicata e spiegata, per mettere in luce le falle del sistema che permettono la diffusione e la pubblicazione di notizie false.

Le azioni del gruppo furono svariate, di seguito qualche perla:

  • La trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” indaga sul caso dell’artista Harry Kipper, scomparso nel Friuli durante un viaggio definito con “turismo psicogeografico”. Il disperso semplicemente non esiste.
  • L’editore Arnoldo Mondadori, per sfruttare il fenomeno, ottiene scritti dal collettivo e li pubblica come “manifesto”. Sono in realtà testi banali tratti dal web.
Luther Blissett, volto creato fondendo vecchie foto di parenti di alcuni membri di Wu Ming Fondation
Il ritratto “ufficiale” di Luther Blissett, opera di Andrea Alberti e Edi Bianco, 1994. Il volto è ottenuto miscelando vecchie foto degli anni Trenta e Quaranta (tre prozii e una prozia di Wu Ming 1).

Il progetto ha durata quinquennale, al suo termine i “superstiti” commettono il suicidio simbolico dei samurai, il Seppuku. Ma ciò non comporta la sparizione del nome: Luther Blissett rimane presente nel dibattito culturale.

Q: il romanzo cult

Nel marzo 1999 viene pubblicato da Einaudi un libro dallo scarno titolo: Q. Gli autori, quattro membri della sezione bolognese del Progetto, ci celano ancora sotto lo pseudonimo Luther Blissett. Questo è l’ultimo grande atto: il libro diviene un’opera cult, tradotta in inglese, spagnolo, tedesco, olandese, francese, portoghese, ecc.

Ambientato nel XVI secolo in Europa, narra le vicende seguite alla Riforma protestante da un punto di vista tutto nuovo: quello del popolo. Il malcontento contadino e le conseguenti rivolte sono raccontate dall’interno, mentre d’altro lato è presente la mano dei potenti che, lì come ora, tirano le fila della storia, soffocando nel sangue i tentativi di ribellione (con il benestare di Lutero).

Q, Luther Blissett (Wu Ming)
Copertina di Q, Luther Blissett, Einaudi (1999)

La storia vera, quella statica che si legge nei libri di storia, in queste pagine prende vita. I nomi dei grandi del passato assumono un volto, una personalità, diventando quindi veramente uomini. La storia è materia viva e la sensazione che un giorno tutto si tramuterà in essa diviene quasi opprimente. Ciò che rende speciale questo testo, oltre all’accuratezza storica ovviamente, è dunque che finalmente ai vinti viene data la parola. I vinti e gli umili non sembrano più allora le vittime della storia, quanto piuttosto i veri eroi, mossi dall’impeto di “fare il possibile e andare avanti”. Seppur, poi, dimenticati.

Wu Ming: collettivo di scrittori

Nel corso degli anni, successivamente all’enorme successo di Q, furono resi noti i veri nomi degli autori. La scelta dello pseudonimo viene dunque assunta come non una volontà di anonimato, ma come l’appropriazione di un nome d’arte.

Il gruppo, alla fine del piano quinquennale, si riformò dunque sotto il nome di Wu Ming. Wu Ming significa, in cinese, “senza nome” (caratteri tradizionali: 無名; caratteri semplificati: 无名; pinyin: wú míng) oppure “cinque nomi” (cinese: 五名; pinyin: wǔ míng), a seconda di come viene pronunciata la prima sillaba. Questo progetto narrativo, seppur più specifico del precedente, non è da intendersi come più morbido o meno radicale. Il gruppo ha poi subito qualche modificazione, ma lo pseudonimo è rimasto lo stesso ed ha firmato diverse altre opere.

Il nome d’arte è inteso tanto come tributo alla dissidenza (“Wu Ming” è un modo di firmarsi frequente presso i cittadini cinesi che chiedono democrazia e libertà di parola) quanto come rifiuto dei meccanismi che trasformano lo scrittore in divo
A questa scelta si lega anche la particolare posizione degli autori in ordine al diritto d’autore: tutte le opere del collettivo Wu Ming, dopo alcuni anni dalla loro pubblicazione cartacea, vengono proposte per il download integrale dal loro sito[13] con licenza Creative Commons CC BY-NC-SA, non commerciale.

Wu Ming

(Alcune) Opere

Di seguito alcune opere, in ordine cronologico:

  • Q,(1999): romanzo storico, finalista al Premio Strega, ambientato nel XVI sec in Europa occidentale. Si muove sul terreno scomodo di complotti ecclesiastici e guerre di religione.
  • 54 (2002): intreccio di tre storie ambientate nel 1954
  • Manituana (2007), ambientato nel 1775, durante le “guerre indiane”
  • Grand River (2008), diario di viaggio in Canada, per raccontare i luoghi del romanzo Manituana e riflettere sull’italianità.
  • Altai (2009), romanzo storico, ambientato tra il 1569 e il 1571. Nonostante la presenza di personaggi presenti in Q, l’azione si sposta ad Est.
  • L’armata dei sonnambuli (2014), romanzo storico ambientato durante la rivoluzione francese.
  • Proletkult (2018), romanzo storico ambientato a poche settimane dalla Rivoluzione d’ottobre, verte sul tentativo dell’Organizzazione Culturale-Educativa Proletaria.

Oltre a questi romanzi, Wu Ming è autore di fumetti, audiolibri, sceneggiature. Tra cui:

  • New thing (2004), di Wu Ming 1, ambientato nel mondo del jazz;
  • Previsioni del tempo (2008), di Wu Ming 3 e Wu Ming 5, concernente lo smaltimento dei rifiuti illeciti;
  • The old new thing: a free jazz anthology (2007), di Wu Ming 1, audiolibro sul jaz;
  • Stella del mattino (2008), di Wu Ming 4, con protagonisti tre giovani R. Graves, J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis, confrontantesi con il tenente colonnello Lawrence d’Arabia;
  • L’invisibile ovunque (2016), quattro vite durante la Grande Guerra.

New Italian Epic

Nel saggio New Italian Epic (2008) una sorte di manifesto d’intenti viene reso noto, seppur già facilmente desumibile dai testi di Wu Ming. Lo stile di narrazione che contraddistingue il collettivo è radicale, la capacità descrittiva potente e al contempo stringata. Il risultato raggiunto è quello di riuscire a dare vita alla Storia stessa, presentata in intrecci complessi e punti di vista multipli.

I fatti, rigorosamente esposti, restituiscono un contesto socio-culturale affidabile e che rileva uno studio profondo della storia e dei suoi protagonisti. Nel saggio prima citato, Wu Ming 1 cita alcune opere italiane, pubblicate dal 1993 all’anno 2008, in cui gli approcci prevalenti si stratificano in quattro livelli: allegoria, metafora, trascendentale e spunti letterari ispirati da una fedele base storica. Il trionfo del romanzo storico dunque, una forma di espressione magistralmente esemplificata in Q, 54, Manituana, Altai e altri.

Wu Ming Fondation

Rispetto al collettivo di scrittori, la Wu Ming Fundation identifica un gruppo più ampio, impegnato in attività e lavori sfaccettati. Ad esempio: laboratori, inchieste, incontri culturali, politici. Il collettivo gestisce un blog che naque come newsletter negli anni 2000 e che giunse ad avere migliaia di iscritti. Il nome è Giap, in onore del generale vietnamita Võ Nguyên Giáp.

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MONICA TRENTIN

MONICA TRENTIN

Laureata in filosofia e autrice di 3 romanzi, ama le palme, i vecchi film e l'astronomia. Crede nei libri perfino come miglior arrendamento possibile. Sua norma è vivere ad una distanza minima dal mare.

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